CRAIG DAVID RITORNA AL FUTURO

Dopo 13 milioni di album venduti e 10 singoli entrati nella top ten, il più completo artista di pop e R&B inglese si libera dal suo eccezionale passato ed è pronto per un emozionante nuovo inizio. L’ aspetto, come il suono, è un po’ cambiato, rispecchia più se stesso. E non dimentichiamo che ha solo 26 anni.

“Trust Me” è il titolo che ha scelto per il suo quarto lavoro, perché era sicuro del tipo di album che voleva fare e perché sapeva che era arrivato il momento di aprirsi e mostrare a tutti il vero Craig David. “La gente vuole conoscere la parte più onesta di chi gli sta di fronte” dice “e se non posso farlo al quarto disco… Voglio che la gente dica “Adesso posso davvero relazionarmi con questo ragazzo, posso vedere cosa ha davvero dentro, non è più così distante”.

Ho detto: Datemi solo lo spazio per scrivere un disco che mi piaccia. Mi piacciono molto anche gli altri lavori che ho fatto, ognuno per ragioni diverse. Tutti rappresentano bene un particolare periodo della mia vita. Ma quest’ultimo più lo ascolto e più mi dà piacere. Per questo ho detto “Trust me…fidatevi di me” lasciatemi fare quello che sento.”

Trust Me è il lavoro più articolato della sua carriera, registrato tra Londra e l’ Avana insieme al produttore Martin Terefe e a Fraser T. Smith, autore, produttore e collaboratore di lunga data di David. L’ album è un’esplosione di energia e le prime tre canzoni lo fanno capire subito chiaramente, a partire dal singolo “Hot Stuff”, che contiene un sample di “Let’s Dance” approvato da David Bowie. Seguono le spensierate “6 Of 1 Thing” e “Friday Night” che diventeranno due dei brani più amati. Anche con “She’s On Fire” è impossibile non ballare, mentre “Don’t Play With Our Love” ha un deciso sapore cubano e “Kinda Girl For Me” è un pezzo soul in stile Craig David, classico e contemporaneo insieme.

“Di quante storie d’amore e addii puoi parlare? Non volevo che l’album parlasse di questo. Ho 26 anni, vado in giro per club, compro dischi, so quello che succede in giro, per strada, so cosa è cool nella moda e nella tecnologia, ma sia chiaro, non voglio che tutto questo si riduca per me alla rincorsa superficiale delle ultime tendenze”.

Al contrario, il disco mostra il pieno raggiungimento di una nuova maturità in canzoni come “Awkward”, che farà anche conoscere al grande pubblico il talento sensazionale della 17enne Rita Ora, e l’ avvincente “Top Of The Hill”, che ci dà l’ennesima riprova di quanto Craig sia abile nel comporre. L’ album contiene inoltre una hit già nota al pubblico inglese, “This Is The Girl”, frutto della collaborazione col rapper londinese Kano e già presente nella top 20 dei singoli più venduti.

“Sento che questo è uno dei miei dischi più onesti” racconta Craig. “Penso che abbia un suo equilibrio. Ho dovuto prendermi del tempo per farlo nella maniera giusta, ed è da lì che ho iniziato a dire in giro fidatevi di me”.

Trust Me arriva a otto anni di distanza dall’ esordio sulla scena di Craig David insieme agli Artful Dodger – il team formato da Mark Hill e Peter Devereux – con la hit Rewind. Nella primavera del 1999 si afferma come solista arrivando al n. 1 della classifica inglese con il singolo “Fill Me In” . Dopo poco meno di quattro mesi arriva la certezza che non è la fortuna del principiante, quando con 7 Days arriva nuovamente al numero 1 e viene pubblicato il suo album d’ esordio, Born To Do It, premiato con diversi dischi di platino.

I due anni successivi portano altri 6 singoli nella top ten e la successiva pubblicazione di un altro album di enorme successo, “Slicker Than Your Average” e quando nel 2005 esce l’altrettanto fortunato “The Story Goes …” il nome di Craig David è sulla bocca di tutti e non solo per la sua musica. Craig ammette che la caricatura che Avid Merrion gli ha dedicato nella trasmissione televisiva Bo! Selecta è diventato alla fine uno scherzo che lo ha intrappolato.

“All’ inizio, quando l’ho vista pensavo solo che fosse molto divertente, ma quando è diventata una specie di tormentone, è successo che la gente secondo me ha iniziato a pensare “E’ cool comprare questo disco? Mi piacciono le sue canzoni, ma forse è meglio non farlo vedere in giro”. I comici davvero bravi hanno la capacità di creare questi fenomeni e poi inventarne di altri, ma tu che sei coinvolto pensi “Cosa ti ha portato tutto questo?”. Avevo bisogno di riportare la mia musica al centro e sopra a tutto, avevo bisogno che la gente tornasse a parlare solo della mia musica. E per poterlo fare, dovevo fare un gran disco”.

Trust Me diventa lo spazio dove scrivere tutto quello di cui ha voglia. “Ho lavorato con Fraser, che è stato il mio chitarrista per anni e che è una metà dell’album, e con Martin, che è l’ altra metà. Al centro c’ ero io e sentivo la libertà di poter fare quello che volevo.”

“Volevo uscire e capire cosa succedeva di notte, come quando mettevo su io i dischi in passato, volevo ascoltare i DJ mixare e osservare la reazione della gente. Uscire, comprare dischi, essere in prima linea, muovermi velocemente, mi ha dato più fiducia in me stesso. Per mia fortuna sono diventato un po’ più maturo. Vedermi con gli amici, fare cose normali, mi ha fatto trovare la prospettiva giusta”.

Il viaggio a Cuba e la piacevole atmosfera che vi ha trovato si fanno sentire all’interno del disco. “Quando vedi come i cubani si godono il weekend, quello che succede dalle nostre parti sembra una barzelletta. Le ragazze indossano i loro abiti più belli, i ragazzi sono davvero disinvolti, e io adoravo tutto questo, mi riportava allo spirito degli anni ’80 quando si trattava solo di ballare e divertirsi sul serio.”

“E’ stupido cercare di fare un album a tavolino, la gente dopo un po’ si stufa e si sente presa in giro. Non mi importa di indirizzarmi ad un determinato gruppo di persone, quello che mi importa veramente è di aver fatto un disco che suoni HOT!”.

In questo caso, missione completata con successo.


(04 dicembre 2007)

 
 
 
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