CHIARA IEZZI: LOVE KILLS

"L’amore uccide" - spiega l’artista -"E poi ti ricrea". Chiara iezzi cantautrice/musicista nella societa’ pop paola&chiara e pittrice ci parla del suo “Love kills”, nuovo progetto (questa volta fotografico), dove mette a nudo i suoi pensieri. Il bisogno di essere amati, la fede in se stessi, l’estasi nel poter esprimere la parte piu’ vera di se’.



“Volevo illuminare un corpo umano” - continua Chiara Iezzi - “il nesso tra fede e amore e’ nato in modo naturale, le tematiche religiose mi hanno sempre affascinato fin da bambina, nascondono mistero, violenza, sono catartiche. E’attraverso il dolore che ci si libera dal dolore”.



Perche’un progetto fotografico anzichè pittorico?

"Ho visto alcune video opere di Bill Viola, Sadie Benning e Tony Ousler che mi hanno influenzato molto. Di fatto non sono realmente scatti fotografici. Ho realizzato dei filmati in casa mia con una video camera Canon MV750i e poi ho estrapolato i frames che ritenevo piu’ significativi. Al momento, la mostra e’ pensata come un percorso fotografico, in parte e’ anche una video installazione. “LOVE KILLS” e’ Una sorta di conflitto emozionale. Mi piacerebbe che l’audience potesse liberarsi dai pesi interiori che porta attraverso le immagini, che in questo caso hanno la funzione di un “percorso purificatore”.


Quali erano le sensazioni predominanti durante le riprese?

"Ero in una condizione di autoisolamento e me ne sono servita. Passavo molte ore in silenzio e in alcuni momenti sentivo il bisogno di affidare alla telecamera le mie emozioni. Volevo documentare il dolore e liberarmene fisicamente. E’ stato come disintossicarsi. Gli interventi grafici sulle foto li ho curati insieme a Marco Contini, che e’ graphic designer e mio stretto collaboratore in questo progetto".



Qual e’esattamente il messaggio di “Love kills”?

"Volevo illuminare un corpo umano. Spesso viviamo nell’oscurita’ senza rendercene conto. E’ una riflessione sull’amore e le sue facce piu’ oscure. I sentimenti ci portano ad estremizzare noi stessi, a spingerci oltre la nostra identita’. L’amore e’ estatico, ti fa dialogare con Dio. In realta’ Love Kills e’ un messaggio di fede, per nulla pessimista".



Come definiresti le immagini?

"Non sono immagini romantiche. Mi piace mettere in scena desiderio, disperazione, colpa, eccitazione. Il corpo sa tutto di te ed e’ uno strumento eccezionale, puoi farci quello che vuoi, ti segue qualunque cosa decidi di fare".



Perche’autoritratti?

"Non li vivo come autoritratti. Io mi sento un mezzo. Da artista sento semplicemente il bisogno di essere in prima linea nelle cose che faccio. E’ una necessita’ vera quella di testimoniare me stessa ogni volta, nel bene e nel male".



Perche’tanti riferimenti religiosi?

"Credo che il bisogno d’amore ci spinga ad andare oltre noi stessi. Quando poi svanisce, ci si perde. L’amore ti crocifigge, ti dilania e ti spinge a cercare fede per sopravvivere. Che sia fede religiosa, fede in se stessi o altro non ha importanza. Ognuno trova il suo. Io, pur non essendo propriamente religiosa, ho spesso pregato, composto musica e cantato cercando fede in me e fuori da me".


Quali sono le tue influenze?

"In generale sento una forte attrazione sia per le icone religiose che per l’estetica hard–core e questa mostra ne e’ la dimostrazione. In realta’ le influenze possono arrivare da ogni forma d’arte che sia la pittura, la moda o il design. Questo e’ il motivo per cui e’ nata la collaborazione con Davide Groppi e “luce indipendente”.



Davide Groppi e’il creatore dello spazio dove lei esporra’ il suo lavoro?

"Precisamente. Davide e’ straordinario e mi ha ispirato molto. Parlando con lui Ho sentito da subito una grande affinita'. Ha creato questo concetto di “luce indipendente” e me ne sono innamorata. Lavora con la luce e fa lampade. E’ un artista rivoluzionario e avanguardistico nel suo campo ed e’ aperto a qualsiasi forma d’arte. Era da tempo che sognavo una collaborazione con un progettista nell’ambito del design.




Quali sono gli artisti che la ispirano?

"Amo Bill Viola, Tony Ousler, Marc Quinn, Yojii Yamamoto, Mariko Mori, Bettina Rheims, Stanley Kubrick, Antonello da Messina, Tony richardson, Tamara de Lempicka, Tom Sachs, Richard Kern, Alexander MccQueen, Comme de garcon, Imitation of Christ, Frida Khalo, Vanessa Beecroft. Ammiro molto lo scultore Paolo Grassino, torinese. Trovo meravigliose le sue opere".



La tua icona femminile di riferimento?
"Ne ho diverse. Oltre a quelle gia' citate prima, mi vengono in mente Sofia coppola, Roisin Murphy, Charlotte Gainsbourg, Madonna, Elisabetta I d’inghilterra, Coco Chanel, Diana Spencer, la Deneuve. In Italia le mie icone sono Asia Argento, Miuccia Prada, Donatella Versace, la Montalcini".



Il tup profumo?
"Rose absolute di Stella Mccartney. Uso anche creme corpo e olii da bagno, sono buonissimi. Adoro lei, sono una sua fan".


Da cosa nasce una foto, un’idea o una canzone?

"Spesso le mie idee hanno origine da ossessioni. Mi fisso su cose o persone che mi provocano qualcosa. Successivamente ne elaboro i concetti a modo mio".


Cos’è per te l’arte?

"L’Arte piu’grande per me, e’ quella che rompe gli schemi. Quella che fonde critica e istinto eversivo e che quindi ridefinisce le regole pre-esistenti".



Qual e’la sua regola nell’arte e nella vita?

"Slanci di cuore e severita’. Quella per esempio, me l’ ha insegnata mio padre".


Mi dica qualcosa sulla musica pop

"Il pop e’ vangelo per me, la mia religione. Amo in modo sconsiderato tutto cio’che e’ cultura pop, la trovo particolarmente sovversiva. Il POP è l’espressione perfetta del proprio tempo storico".




Cosa l’attira di piu’?

"Il nuovo".




Qual è secondo lei il compito di un artista?

"Rendere partecipe il mondo delle proprie veggenze. Amo gli artisti visionari, che non hanno timore di rivoluzionare concetti e preconcetti, che non temono l’impopolarita’. Un artista fedele a se stesso, libero e al tempo stesso severo con se stesso puo’rivoltare qualsiasi cosa. Mettere luce sul buio e ispirare, provocare la gente, spingerla a ragionare col proprio pensiero".



Il suo Colore preferito?

"Il cipria".



Qual è il dono piu’bello che ha ricevuto?

"Un corpo, una voce, un abbraccio e lacrime fino a morire tutto insieme. L’amore piu’grande della mia vita".




Love kills exhibition at Davide Groppi

Via medici 13 Milano


29 maggio -7 Giugno 2006
www.davidegroppi.com

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