Sono stati messi all’asta, dal 1 al 30 settembre, i beni immobiliari appartenuti alla scomparso Lucio Dalla: l’intento sarebbe quello di raccogliere, in questo modo, fondi per creare una casa-museo dedicata al grande artista, oltre che aiutare il finanziamento di alcuni progetti culturali promossi dalla Fondazione Lucio Dalla.
Eppure, purtroppo, fino a ora ben poco è stato venduto. Anzi, solo una proprietà: lo yacht “Brilla e Brilly”, che è stato comprato da un fan di Napoli per la cifra di 207.000 euro – dopo un abbassamento della base d’asta che era stata inizialmente fissata a 230.000 euro.
Il “Brilla e Brilly” contiene anche uno studio di registrazione galleggiante, che il nuovo compratore, però, ha fatto sapere di volere eliminare dal natante.
Sono rimaste invendute le tre grandi abitazioni appartenute a Dalla: 214 metri quadrati con terrazzi al secondo-terzo piano di Via D’Azeglio 15 a Bologna ad uso privato dell’artista; 220 metri quadrati al terzo-quarto piano sempre in via D’Azeglio usati principalmente fino alla primavera 2012 da Marco Alemanno; la villa di Milo ai piedi dell’Etna da 400 metri quadri con una dependance di 50, piscina, parco e 20 ettari di bosco.
Per le due case bolognesi sono pervenute solo due offerte, ma troppo inferiori al prezzo base fissato, quindi nulla di fatto. Ora pare che si apra la strada della trattativa diretta: i due offerenti potrebbero essere contattati dagli eredi di Dalla per rinegoziare un prezzo che accontenti entrambe le parti. Oppure potrebbe essere indetta una nuova asta.
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