I “misteri” dell’album perduto di De André

festivalbar November 12, 2013
I “misteri” dell’album perduto di De André

Che il compianto Fabrizio De André stesse iniziando a lavorare a un nuovo disco, nei mesi precedenti alla sua prematura scomparsa, è cosa nota – anche se i contorni della faccenda non sono mai stati del tutto chiariti, nonostante ormai siano passati quasi 15 anni (il cantautore morì l’11 gennaio 1999).

Ora è il tastierista, produttore e collaboratore di Faber, Mark Harris, a gettare nuova luce su questo fantomatico disco scomparso. Harris ha infatti raccontato al quotidiano Il Messaggero: “Prima di morire stava realizzando un album con me. Dopo la sua morte si è aperto il dibattito sull’ultimo lavoro. E’ probabile che abbia detto ad altra gente di fare qualcosa, ma io ero in costante contatto con lui per telefono e gli facevo sentire come procedeva l’elaborazione delle parti musicali. Lui era contentissimo delle musiche e cominciava a mettere su i testi. Fabrizio si stava sottoponendo alle sedute di chemioterapia e non era in grado di venire da me con il computer”.

Ad ogni modo, sembra che non ci sia alcuna speranza di ascoltare queste composizioni, anche se in fase embrionale e al momento costituite da poco più che file di sequenze midi. Harris infatti ha spiegato: “Dori Ghezzi mi è stata dietro per anni, dicendo che voleva farlo cantare a Cristiano [il figlio di De André – ndr]. Io ho sempre rifiutato. Sarebbe la cosa più deprimente della mia vita. A Cristiano voglio bene, ma non gli puoi dare i brani finali di suo padre. Poi, chi fa i testi? Qualche amico loro? Non va bene. Quello che posso dire è che lui voleva fare una suite in quattro movimenti, tipo una lunga sinfonia con poche parti cantate. Una sezione era impostata sul cool jazz della west coast americana di cui era grande estimatore”.

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