I bagarini? Roba passata… ora c’è il secondary ticketing

festivalbar December 18, 2015
I bagarini? Roba passata… ora c’è il secondary ticketing

Cosa è il secondary ticketing?
Quali sono i rischi e – se ce ne sono – i vantaggi di questo mercato parallelo e non ufficiale?
Cosa ne pensano gli artisti e i promoter?

La figura del bagarino è un grande classico italiano e non solo (il termine che gli anglosassoni usano per definire chi specula sulla rivendita di biglietti di concerti ed eventi, ad esempio, è “scalper”). Capita quasi regolarmente di trovarne davanti ai cancelli di uno stadio, di un’arena o alla porta di un locale, ma ultimamente – segno del cambiamento dei tempi – sembrano meno presenti.

Il motivo non deriva da un cambiamento di costumi o mentalità, ma dal progressivo avvento del fenomeno del secondary ticketing – in pratica un bagarinaggio online, per cui siti dedicati si occupano di rivendere biglietti per eventi e concerti solitamente a prezzo maggiorato (anche in maniera fortissima, con prezzi gonfiati di decine di volte rispetto all’originale).

Il secondary ticketing parrebbe essere il risultato di una evoluzione negativa di un fenomeno molto semplice e legalissimo – ovvero la vendita di biglietti da parte di chi avendoli acquistati scopre poi di non potersi recare a un evento, per qualche motivo. E questa è, in pratica, la ragion d’essere ufficiale dei siti di secondary ticketing: l’offerta di quello che sarebbe un vero e proprio servizio servizio (ovvero agevolare il contatto fra privati che vendono un biglietto e altri privati che vogliono acquistarlo).
Ma in realtà questo paravento nasconde spessissimo attività di vero bagarinaggio da parte di utenti che privati non sono, ma si occupano proprio di acquistare biglietti da rivendere con prezzi gonfiati.

Il funzionamento di questo meccanismo – che fondamentalmente fa leva sul fatto che i fan spesso, di fronte a un evento sold out, sono disposti a sborsare più denaro di quanto non costasse il biglietto pur di poter presenziare – è stato in questi giorni riassunto in maniera molto chiara dalla band britannica Mumford & Sons, che ha dedicato a chi specula sul secondary ticketing un appello pubblicato sul proprio sito ufficiale:

Il modo di operare di questi speculatori è molto complesso: pagano esperti programmatori che riescono a raggirare i software dei rivenditori ufficiali che noi selezioniamo personalmente perché vendano i nostri biglietti […]; creano identità multiple false, online, per acquistare grandi quantità di biglietti dai siti ufficiali. Poi, infrangendo le leggi inglesi, si fingono dei privati e mettono in vendita i biglietti nei siti di secondary ticketing, senza neppure dare informazioni sul numero del posto o la fila – ma in realtà questi sono solo speculatori che non avevano la minima intenzione di andare ai concerti: loro vogliono soltanto accaparrarsi  biglietti in grandi quantità, per poi rivenderli.

F&P Group, società del gruppo Warner, offre una definizione più tecnica del fenomeno del secondary ticketing, che vale la pena considerare:

Si tratta di un mercato di biglietti parallelo a quello autorizzato, fortemente attivo su Internet, che offre in vendita biglietti per ogni genere di eventi non solo del settore spettacolo: tali siti vendono biglietti non autorizzati e maggiorati ingiustificatamente per multipli del prezzo ufficiale, alimentando un vero e proprio mercato parallelo ed oneroso a danno del consumatore (Spettatore).

Sempre F&P Group mette in guardia da questo mercato, invitando i fan a non acquistare tagliandi nei siti di rivendita non ufficiali

per evitare l’elevato rischio di incorrere in prezzi maggiorati, biglietti falsi e non validi e per evitare di alimentare questa annosa piaga che crea un grosso disagio al pubblico e alla musica dal vivo.

In effetti il secondary ticketing – a fronte di un unico, aleatorio e non sempre verificato bonus (ossia trovare biglietti per eventi che hanno già fatto registrare il tutto esaurito) – non dà garanzie, né offre particolari vantaggi. Anzi, non è infrequente anche la truffa nella forma di biglietti venduti come autentici e invece contraffatti. Ma, soprattutto, è un meccanismo vessatorio che fa leva sulla passione e la fedeltà dei fan per spillare loro quattrini: è per questo che alimentare un simile mercato è poco conveniente per tutti (tranne che per chi specula sulla faccenda) – anzi, coloro che più ne escono malconci e perdenti su tutta la linea sono proprio gli acquirenti.

Gli artisti stessi, che nulla hanno a perdere da questa situazione, hanno iniziato a manifestare forti segnali di inquietudine, in quanto preoccupati per la vessazione a cui alcuni loro fan si sottopongono pur di riuscire ad assistere a un concerto. Sir Elton John, ad esempio, ha recentemente detto ai microfoni della BBC, a proposito del secondary ticketing:

Mi sembra proprio una pratica di estorsione e penso sia terribile. Il fatto che alcune persone vogliano pagare prezzi così alti per i biglietti è fantastico, in sé. Eppure preferirei di gran lunga che risparmiassero il loro denaro e non si presentassero ai concerti, a queste condizioni.

Per cui è saggio quantomeno diffidare di questo mercato parallelo. Se non altro per non incorrere in delusioni e non pagare cifre esagerate per un biglietto. Grazie a F&P Group, segnaliamo anche una sorta di blacklist di siti di secondary ticketing, presso cui chi non volesse alimentare il mercato non ufficiale dovrebbe evitare di fare acquisti :

www.viagogo.it
www.seatwave.it
www.ticket.travelitalia.com
www.altanticket.com
www.worldticketshop.com
www.bakeca.it
www.kijiji.it
www.ebay.it
www.mywayticket.it
www.ticketbis.it
www.5gig.it
www.italianticketoffice.it
www.prontoticket.it
www.ticketbande.it
www.songkick.com
www.poinx.it

 

Leave A Response »